Gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento portarono alla decolonizzazione dell’Africa. Gli Stati che nacquero in questo periodo ricalcavano i confini coloniali, che erano stati decisi a tavolino dalle potenze europee senza tener conto della composizione etnica. Questo causò instabilità e ingovernabilità nei nuovi Stati.
Il processo di decolonizzazione interessò per primo il Nord Africa: nacquero l’Egitto nel 1922, la Libia nel 1951, poi Tunisia e Marocco, nel 1956. In Algeria, la colonia di più lunga data, scoppiò una feroce guerra di liberazione, che provocò oltre duecentomila morti e si concluse solo nel 1962, quando un referendum sancì l’indipendenza.
Il Ghana fu il primo stato dell’Africa Subsahariana a diventare indipendente, nel 1957. Più o meno contemporaneamente in tutti gli Stati la transizione verso l’autonomia avvenne in modo graduale: nel 1960 nacquero diciassette nuovi Stati africani. Il passaggio fu abbastanza indolore, con l’eccezione del Congo belga.