Nel 1950 la Guerra fredda degenerò quando le forze della Corea del Nord, vicina all’Unione Sovietica e alla Cina, invasero la Corea del Sud, che era sostenuta dall’Occidente. Su mandato dell’Onu gli Stati Uniti e altri 17 paesi intervennero. La guerra si concluse dopo tre anni e quattro milioni di morti con un armistizio che sancì la divisione in due del paese.
Nel gennaio del 1959 Fidel Castro prese il potere a Cuba e instaurò un governo socialista, con forti legami con l’Unione Sovietica. La crisi esplose nel 1962, quando i cubani acconsentirono alla installazione di testate nucleari sovietiche sul loro territorio. Sentendosi in pericolo, gli Stati Uniti minacciarono di ricorrere alla forza per impedirlo, e per qualche giorno il mondo corse il rischio di un conflitto diretto tra le due superpotenze. Alla fine si giunse a un accordo che prevedeva il ritiro dei missili.
Il 1962 fu anche l’anno dell’impegno diretto degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam, dove tra il Nord e il Sud si era creata una situazione analoga a quella coreana. Il conflitto, che provocò oltre cinque milioni di morti e coinvolse anche i paesi confinanti, divenne fortemente impopolare nell’opinione pubblica americana. Si concluse soltanto nel 1975 con il ritiro degli Stati Uniti e la vittoria del Vietnam del Nord.